Il Consiglio di Stato sospende l’aumento dei canoni demaniali marittimi

Con la recente ordinanza n. 2510/2023 il Consiglio di Stato ha accolto l’appello cautelare proposto da titolare di una concessione demaniale marittima, sospendendo in via cautelare l’efficacia del decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 30.12.2022 recante “Aggiornamenti relativi all’anno 2023, delle misure unitarie dei canoni per le concessioni demaniali marittime” che, per l’anno 2023, prevedeva un aumento del 25,15% dei canoni demaniali marittimi.
Il Consiglio di Stato con la suddetta pronuncia ha, così, riformato l’ordinanza cautelare del Tar Lazio n. 2500/2023 del 16.05.2023 che in un primo momento aveva rigettato l’istanza di sospensione richiesta dal concessionario ricorrente sul presupposto che essa non pareva assistita dal necessario periculum in mora “essendo stati addotti a fondamento della stessa nocumenti di natura esclusivamente economica, come tali ex se risarcibili”.
Tale ordinanza è stata, poi, ribaltata dal Consiglio di Stato, il quale ha rilevato che:
diversamente da quanto statuito dall’ordinanza appellata, secondo la plausibile prospettazione a base del presente appello il pericolo assume i connotati dell’irreparabilità, nella misura in cui il sensibile aumento del canone ha un impatto immediato sulla stagione estiva in corso, sotto il profilo dell’aumento dei costi di impresa e delle possibili conseguenti ricadute sui prezzi alla clientela”.
Oltre a ciò il Giudice di appello ha aggiunto che:
In relazione alla prognosi sull’esito del ricorso, il profilo concernente l’applicazione a fini di adeguamento del canone di un indice statistico non previsto a livello normativo richiede un approfondimento nella sede del merito”.
Il Consiglio di Stato ha, dunque, messo in discussione la legittimità dell’aumento del 25,15% dei canoni demaniali marittimi che il Decreto del 30.12.2022 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha previsto per l’anno 2023.
Si attende ora l’esito del giudizio di merito pendente innanzi al TAR Lazio.

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