Digital Services Act: la strategia dell’Unione Europea per far fronte ai “servizi” online

In questi giorni è al vaglio del Consiglio Europeo, in prima lettura, il Digital Services Act.
Si tratta della proposta di Regolamento della Commissione europea con cui, per la prima volta, l’Unione mira a uniformare il comportamento degli stati membri in settori cruciali e straordinariamente attuali quali le infrastrutture di rete, i servizi di hosting, le piattaforme online (come quelle di e-commerce) e i social.
Sono quindi evidenti le influenze al vasto mondo dell’editoria e dell’informazione.

Dall’iniziativa della Commissione traspare lo sforzo di definire il concetto di “prestatore di servizi digitali” graduando – sulla base dell’impatto dei servizi offerti – le procedure da seguire, gli obblighi di trasparenza da rispettare e le sanzioni che potranno essere comminate.
Tra i punti più dibattuti vi sono i meccanismi con cui azionare o escludere la responsabilità e, più in generale, il concetto di contenuto “illecito”, a cavallo tra libertà di manifestazione del pensiero e il rispetto degli ordinamenti dei vari stati membri.
Tali aspetti dovranno essere costantemente ridiscussi e aggiornati lungo tutto l’iter legislativo per evitare che, data la straordinaria rapidità di evoluzione della materia, il Regolamento nasca “già vecchio”.

 

Avv. Stefano Cavassa

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